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E dalle manovre ordali finalmente, a quelle manipolari (la molecola), per compartecipazione dei singoli ordines, ottenendo dinamiche più complesse come quelle del trigonium (cuneo), dellorbis, della formazione quadrata o della V littera. Il tutto in una manciata di secondi e con una facilità di esecuzione che i milites, solo il giorno prima, non avrebbero mai immaginato.
Ma è proprio grazie alla microtattica ordale e poi quella manipolare che si accedeva alle manovre coortali (la cellula), quelle cioè in cui a interagire tra loro non sono più semplicemente gli ordines di ciascun manipolo, ma i manipoli tra di loro. Il tutto con la precisa disposizione di centurioni ed optiones, alternanti ora qui e ora là sul manipolo, indicando ai milites mediante le peculiari creste, chi e cosa dovessero fare una volta giunti i distinti ordini di manovra. Né sono mancate risate scoscianti quando qualcuno dei principales (ufficiali) sbagliava la posizione, determinando il caos tra i decumani e i cardini.
Il tutto per un semplice motivo! Dare al manipolo una capacità auto organizzante, ed autorigenerante, messa alla prova ripetutamente mediante esercizi in cui si simulava il ferimento e la caduta di soldati, o lo scompaginamento delle fila simulando uno sfondamento improvviso. Ebbene, come se i milites fossero cellule staminali, gli ordines riprendevano sempre e prontamente alla struttura integrale, senza necessità che i singoli tornassero alla posizione originaria, ma rispettando semplicemente i precetti dellordo e quello delle creste degli ufficiali.
Certo allinizio dello stage non tutti erano abituati a lanciare costantemente occhiate alle creste, determinando sovente ritardi e incertezze di manovra. Ma dopo tre ore (e solo tre ore), è davvero incredibile come costoro, tutti, avessero nelle creste innanzi a loro qualcosa di assimilabile ai segnali stradali e ai semafori per chi guida lautomobile, mentre la strada innanzi a sé era il nemico.
Semplicità, intuitività, efficacia che tuttavia non sono per nulla scontati per chi non abbia fatto una simile formazione. Anzi in proposito, i partecipanti di Vicenza rappresentano, al momento, lunica selezione qualificata in grado di garantire la riuscita di un eventuale dimostrazione, mentre chi ne è a digiuno non potrebbe mai, e poi mai, riuscire in tale impresa. Nemmeno chi abbia 10 anni di esperienza di AD alle spalle. E infatti tutti i partecipanti sono stati registrati al fine di entrare in un albo professionale di qualità, che sarà lunico da cui saranno convocati i milites per lo svolgimento del futuro format Dies Campestris Legionis, che esordirà lanno prossimo in Francia, a St. Roman-en-Gal. Un avvertimento dunque a chi non ci sia stato, a recuperare in fretta il prezioso software!
Naturalmente, dopo le Exoplisie, non poteva mancare il fine ultimo delle manovre: loplomachia! Questa volta però, non un semplice fronte per parte, ma due. Attraverso lelementare dinamica della Renstitutio Ordinis, i combattenti potevano alternarsi tra loro, dando allo scontro un prolungamento impressionante, e di conseguenza al fronte una tenuta e una rettilineità in precedenza difficile. Non immettendo le riserve infatti, la sopraggiunta stanchezza corrompeva le formazione, facendola cedere di schianto.
Non possiamo dunque che aspettare di giungere a uno scontro in tripla acies a doppio decumano, e chissà, coi numeri giusti, di opporre un giorno due reparti contro due. La strada è quella giusta e i nostri milites, oramai protagonisti insostituibili, soprattutto!
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Hyrpus coadiuva una delle due squadre nelle oplomachie
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Brutali ma ordinate le oplomachie su due acies
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Anthrax e Darius osservano gli sviluppi dell'oplomachia
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Leo e Rufus, ogni tanto, esenti dal combattimento.
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